Che fine faranno i libri?

Le nostre abitudini di lettura stanno cambiando. Come preservare il ruolo sociale e culturale del libro?

Leggere libri è ancora cool. La fruizione di contenuti online non è riuscita a soppiantare questa attività così antica e preziosa. Ma è indubbiamente vero che oggi l’atto di leggere, soprattutto su carta, costa più volontà che in passato. Ciò dipende dalla tecnologia e dal web, che hanno trasformato le nostre modalità di lettura, come pure i meccanismi della filiera editoriale. Viene spontaneo chiedersi: che fine faranno i libri? In futuro, continueremo a praticare la lettura su carta, e in generale, a dedicarci al consumo di testi ampi in un tempo dilatato?

Ne abbiamo parlato con Elena Ghisolfi, fondatrice della onlus Pettirosso Coolture Club:

“La vera sfida oggi è riportare in hype la cultura dell’approfondimento e il ritorno del pensiero critico, utilizzando anche gli strumenti e i linguaggi della contemporaneità. Uno dei fenomeni maggiormente accelerati dalla crisi pandemica globale è una nuova corrente collettiva – composta anche e soprattutto dalle generazioni emergenti – che, rispetto alle tematiche socio-culturali, sostiene l’importanza di fruire contenuti divulgativi e di approfondimento attraverso canali, tools e devices che siano al passo coi tempi.

Pettirosso Coolture Club è nata lo scorso anno, in memoria di Valeria Ghisolfi, madre di Elena oltre che filantropa e lettrice appassionata: era un membro storico del book club piacentino Le Pettirosse, da cui deriva il nome della onlus. A portarla avanti è un pool di volontari che vengono dai media e dalla comunicazione, oltre a Marco Missiroli, quota letteraria del team, e Carlotta Sanzogni del Libraccio. Lo scopo primario della charity è finanziare progetti di supporto formativo, e su questo lato sta già collezionando risultati concreti: di recente ha istituito i suoi primi 3 premi di studio presso le facoltà umanistiche dell’Università Statale di Milano. Ma la mission di PCC è promuovere la lettura e i libri cartacei, cercando nuove formule culturali che includano davvero il web e le forme del digitale. Anche perché – e questo gli esperti ce lo dicono da un po’ – una cosa non deve escludere l’altra.

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Foto: Net a Porter

Libri cartacei e libri digitali

Molti pensavano che i libri digitali avrebbero soppiantato quelli cartacei, e così non è stato. Certo, sono tanti i lettori forti che in questi anni hanno abbandonato la cellulosa per l’ebook reader, che assicura un’esperienza di lettura altrettanto piacevole, come pure un buon risparmio e la possibilità di avere un’intera biblioteca a portata di mano. Ma gli esperti ci spiegano che non c’è mai stato un vero e proprio aut aut: i libri cartacei e quelli digitali fanno parte di un solo mercato integrato, e più passano gli anni meno i consumatori percepiscono la differenza tra le due opzioni, le quali rispondono a necessità di fruizione diverse ma agli stessi identici bisogni. 

Leggere è una delle attività più longeve della storia umana, e non l’abbiamo ancora dismessa perché fa molto bene, come dimostrano numerose ricerche scientifiche. A livello mentale, migliora la memoria e la concentrazione, alzando la nostra soglia di attenzione. A livello psicologico, ci aiuta a ridurre ansia, stress e tristezza, insegnandoci ad apprezzare il tempo libero e ad affrontare le emozioni negative. Ma ha anche benefici fisiologici: diminuisce la tensione muscolare, rallenta il battito cardiaco e mantiene giovani le nostre cellule cerebrali. Poi, ovviamente, ci sono i benefici culturali e sociali: leggere ci aiuta a scrivere e a parlare meglio, ci rende più socievoli ed empatici. Non solo i libri restano un ottimo argomento di conversazione, ma ci consentono di instaurare nuovi legami o di migliorare quelli che abbiamo già. Per questo esistono ancora i book club, in cui l’amore per la lettura fa nascere bellissime amicizie.

Foto: Accento Edizioni, Mondadori, Pettirosso Coolture Club

Nuove abitudini di lettura

Data questa lunga lunga lista di effetti positivi, è abbastanza evidente perché leggiamo ancora. Non possiamo però ignorare come la tecnologia che utilizziamo durante il giorno stia cambiando radicalmente le nostre abitudini di lettura. Per via dello stile di vita del nuovo millennio, in cui si va veloci, l’attenzione si disperde facilmente e tutto risulta iper-accessibile, abbiamo modi e tempi di fruizione dei contenuti testuali del tutto diversi da quelli che avevamo anche solo un decennio fa; di fronte alla parola scritta, siamo sempre meno allenati a concentrarci, a soffermarci e ad andare in profondità. Urge quindi trovare una o più maniere per far sì che queste nuove modalità di fruizione possano convivere in maniera virtuosa con l’abitudine a leggere libri. Si tratta di un obiettivo ambizioso, che anima un intero settore; quel che possiamo fare qui è analizzare la situazione attuale e guardare all’esempio di chi già sta agendo su questo fronte. 

I libri in Italia oggi

Secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2022 il settore ha chiuso leggermente in calo rispetto al 2021 ma comunque in positivo rispetto al periodo pre-pandemia (c’è stata una crescita del 14,5% rispetto al 2019!). I costi di produzione – in particolare di carta ed energia – sono aumentati molto, ma gli editori hanno scelto di mantenere i prezzi stabili, decisione che ha dato i suoi frutti. Poi, in controtendenza rispetto a quanto succedeva durante le quarantene, l’e-commerce è diminuito (- 5,3%) e le librerie fisiche sono in ripresa (+ 1,3%). Quanto ai generi, è calata la saggistica, mentre si è venduta tanta letteratura d’evasione: romanzi e fumetti. Nello specifico, i secondi sono in forte ascesa: acquistiamo sempre più manga, comic strip, graphic novel e altri prodotti simili. Infine, benché sia vero che i lettori di ebook reader e tablet sono in aumento, i libri cartacei sono ancora i nostri preferiti.

A ogni modo, in Italia si legge poco, anche se nel 2020 l’Istat aveva riferito un leggero aumento del numero di lettori. A chi ama i libri sembrerà strano, anche perché, come rifletteva Giada Tecchio su Il Chiasmo di Treccani, il libro costituisce un importante simbolo della storia culturale italiana. In passato gli editori hanno esercitato una forte influenza nella nostra evoluzione sociale, economica, politica e culturale. Ora che, per via della tecnologia e del web, i lettori sono diventati i protagonisti della filiera editoriale e sono cambiati sia i processi di produzione che i mezzi di integrazione tra autore e fruitore, è sempre più importante lavorare per ridefinire e riaffermare il ruolo del libro all’interno della nostra società.

Foto: Pettirosso Coolture Club

La visione di Pettirosso Coolture Club

Pettirosso Coolture Club si sta muovendo proprio in questa direzione. Le iniziative della onlus, infatti, puntano a unire letteratura e pop culture e a coinvolgere la community online: cene di book swap, presentazioni di libri ed eventi lifestyle in cui scrittori ed opinion maker incontrano gli utenti, attraverso format a metà tra il book club e l’entertainment. A oggi PCC ha promosso esordienti di punta come Giada Biaggi e Raffaella Mottana e collaborato con i nomi più interessanti del multimedia (come Chora Media) e dell’editoria (come Nottetempo edizioni, Harper Collins Italia, Accento Edizioni, Guanda, Mondadori). Ispirati dal progetto, abbiamo chiesto a quelli di PCC di raccontarci qualcosa di più della loro visione:

“PCC nasce con la Fondazione Aliante & Valeria Ghisolfi ed è il primo dei suoi progetti. Entrambi arrivano dopo la pandemia per onorare la memoria di Valeria Ghisolfi e farla continuare a vivere – seppur in diversa forma – nel mondo post Covid-19, per cui è mancata. Valeria Ghisolfi ha speso buona parte della sua vita in opere private di sostegno alla formazione dei ragazzi, fedele al principio che l’accesso all’istruzione di qualità costituisca il punto di partenza della vera libertà dell’individuo e dell’evoluzione della società. L’eredità spirituale che lascia assume un ulteriore significato in uno di quei momenti storici in cui la crisi può e deve essere trasformata in opportunità.

L’idea alla base dell’intero progetto è quello di creare un movimento culturale vero e proprio che nel tempo possa innescare un circolo virtuoso e spontaneo di club, circoli e serate di lettura in tutta Italia. La visione della progettualità culturale deve essere allargata e deve stimolare il coinvolgimento della società: non è più possibile andare verso una direzione elitaria rispetto alla maggioranza, bisogna camminare nella stessa strada.”

Matilde D'Accardi

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