Architettura svelata: cosa ci riserva il 2024?

La nostra selezione di inaugurazioni tra quelle previste in Italia e nel mondo

Di tutte le arti, l’architettura è forse quella che meglio aiuta a capire il presente immaginando il futuro. Certamente, ci spinge a ripensare non solo gli spazi, ma anche noi stessi, il nostro stile di vita, le nostre relazioni, le comunità. Quali grandi opere architettoniche vedranno la luce quest’anno? E quali sono quelle che ci aiutano a immaginare un mondo e un’umanità migliore? Ecco la nostra selezione di 10 aperture tra le grandi attese del 2024.

La Fornetta, Lago Maggiore

La Fornetta, progettata da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi, rappresenta un’ambiziosa dimostrazione di come la piccola edilizia possa recuperare il suo fascino e ispirare nuovi orizzonti. Realizzata senza l’uso di colle e sostanze chimiche, questa casa in legno si innalza sulle rive del lago Maggiore, abbracciando le tecniche antiche per garantire isolamento e resistenza. Dal taglio del legno in una fase lunare specifica all’utilizzo di energia fotovoltaica e geotermica, il progetto afferma che l’architettura può dialogare in modo propositivo con l’ambiente circostante.

Campus Kids, San Lazzaro di Savena

Il nuovo polo scolastico a San Lazzaro di Savena, comune della città metropolitana di Bologna. Progettato da Mario Cucinella Architects, propone un nuovo modello di scuola. Riunendo in un solo complesso una elementare, una media, un auditorium, una tripla palestra e dei laboratori, il Campus abolisce i tradizionali corridoi, aprendosi agli spazi aperti e agli ambienti collettivi. Circa 900 bambini sperimenteranno un approccio flessibile e informale all’apprendimento, interagendo con la natura attraverso un innovativo giardino didattico.

Torre Velasca, Milano

La Torre Velasca, il celebre grattacielo “con le bretelle” simbolo di Milano, verrà finalmente restituita alla città dopo un lungo lavoro di ristrutturazione, rigenerazione della facciata e restauro delle parti comuni e finitura degli interni. Asti Architetti – in collaborazione con i proprietari Hines e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio – ha guidato il restyling dell’edificio, preservando lo spirito originario impresso dallo studio di architettura BBPR. L’approccio mira a mantenere la diversità tra uffici, ristoranti e residenze, esaltando la varietà compositiva delle facciate. Insieme alla Torre, verrà presentata rinnovata anche l’omonima piazza circostante. 

Piazza dei Cinquecento, Roma

Dopo anni di attesa, la riqualificazione di Piazza dei Cinquecento sta prendendo forma. Il progetto di TVK e IT’S trasforma lo spazio informe e trafficato che si di fronte alla stazione di Roma Termini in un baricentro tra edifici di epoche diverse. Con l’obiettivo di concludere i cantieri entro il 2024, in tempo per il Giubileo, la piazza diventerà un grande spazio pedonale, pavimentato in pietra e ampiamente piantumato, che si estenderà fino a Piazza della Repubblica.

Wood Up, Parigi

La torre Wood Up, progettata dallo studio LAN (Local Architecture Network) di Benoit Jallon e Umberto Napolitano, rappresenta uno dei primi edifici europei in legno costruiti in altezza. Questo progetto segna un importante passo avanti dal punto di vista strutturale, ambendo a diventare un elemento riconoscibile nello skyline del 13esimo arrondissement di Parigi. Suddivisa in un piano basamentale e piani superiori, la torre residenziale è composta da 132 unità abitative e costituisce un esempio notevole di innovazione architettonica.

Pavilion Effekts, Copenhagen

Lo studio danese Effekt ha risposto alla sfida di creare padiglioni flessibili per laboratori, mostre e uffici nella nuova zona culturale di Refshaleøen, nel porto di Copenaghen. Realizzati con materiali naturali e rinnovabili, questi padiglioni mobili sono caratterizzati da soffitti alti, ampie aree spaziose, costi di costruzione contenuti e un bassissimo impatto ambientale. La loro flessibilità consente di spostarli facilmente e integrarli con moduli in evoluzione, promuovendo la sostenibilità e la comunità.

Lantern, Detroit

A Detroit, lo studio olandese OMA – lo stesso che ha da poco rinnovato il Museo Egizio di Torino – sta contribuendo alla rinascita culturale della città attraverso un intervento su Lantern, un edificio industriale abbandonato. Questo ospiterà uno spazio per le arti dedicato a organizzazioni no profit, accogliendo una  grande comunità di artigiani e artisti, revitalizzando così il quartiere e la città.

Audeum, Seoul

Il maestro Kengo Kuma, uno dei più grandi architetti giapponesi contemporanei, aprirà nel marzo 2024 a Seoul l’Audeum, il suo museo del suono. Si tratta di una struttura immaginata come una foresta, che armonizza elementi visivi, sonori, luminosi e olfattivi. Le sale espositive, avvolte in un legno “drappeggiato”, cercano di connettere il visitatore alla natura attraverso una progettazione architettonica orientata alla comunità.

City Library, Pechino

Sembra proprio che la nuova biblioteca di Pechino, progettata dallo studio norvegese Snøhetta, sarà lo spazio di lettura più grande al mondo. Con una facciata in vetro autoportante, il design unisce la ricchezza culturale di Pechino e della Cina con un approccio sostenibile – gestione dell’acqua piovana, elementi fotovoltaici, efficientamento energetico. La struttura ad anfiteatro è caratterizzata da colonne multifunzionali, che incorporano dall’illuminazione, al comfort acustico, al controllo della temperatura, rendendola un luogo innovativo di scambio comunitario, molto diverso rispetto alle classiche biblioteche.

Rainforest Gallery, Benin City

Il progetto del pluripremiato studio Counterspace si erge sulle antiche fortificazioni del Regno del Benin e rievoca il passato con una struttura sacra circondata dalla foresta pluviale. Con colonne che ricordano il ritmo degli alberi e bucature nella copertura per la luce solare, la Rainforest Gallery è un luogo di contemplazione e omaggio ai defunti.

Corinna Turati

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