Anno nuovo… ristorazione nuova. L’enogastronomia del 2024 si presenta con una serie di proposte innovative, pensate per rispondere alla nostra crescente richiesta di esperienze fuori dal consueto, che stimolino la meraviglia e soddisfino il bisogno di evasione. Eccovi tre tendenze che, secondo noi, meritano un approfondimento.
Foto: Luminary di Stephanie Wee; Underbar di Jonas Bohlin e Christine Ingridsdotte; Hello Sunshine di Frank Architecture
Ristorazione onirica
E se “cenare in un posto da sogno” non fosse un’espressione figurata, ma letterale? Il primo trend di cui vi vogliamo parlare, ribattezzato da VML “Dreamscape dining”, comprende iniziative come il concorso “Crea il tuo ristorante da sogno”, indetto dal gruppo australiano Applejack Hospitality nel marzo dello scorso anno. La competizione invitava i partecipanti a usare l’IA per immaginare un’esperienza di ristorazione onirica che il team di Applejack avrebbe poi trasformato in realtà. Il concept vincitore, intitolato Luminary e realizzato dalla ricercatrice Stephanie Wee con l’aiuto di ChatGPT e Canva, ha dato vita a un particolarissimo ristorante pop-up, che lo scorso luglio ha aperto per una settimana presso il Rafi di Sydney. Il locale temporaneo, caratterizzato da un’illuminazione multicolore fumosa e da particolari altri effetti atmosferici, proponeva un menù e un design di interni ispirato ai quattro elementi naturali, offrendo un’esperienza immersiva eterea capace di evocare stupore e intrigo.
Nel trend rientra anche Underbar, locale temporaneo progettato dai designer svedesi Jonas Bohlin e Christine Ingridsdotte per la Fiera del Mobile di Stoccolma del 2023. Il pop-up bar presentava un’ambientazione da “fantasia subconscia”, con elementi d’arredo surreali scelti per stimolare la sensazione di muoversi in un sogno, come lampade di feltro, un intero muro foderato di camicie bianche e un’illuminazione viola soffusa degna di un film di David Lynch. Un altro progetto che trae ispirazione dal subconscio è Hello Sunshine, bar e ristorante giapponese di Banff, nella provincia di Alberta. Il locale, concepito dallo studio Frank Architecture, si presenta al pubblico come “una cabina psichedelica rovesciata” nata dall’improbabile giustapposizione tra l’immaginario giapponese, il genere spaghetti wester e una baita di montagna. A rendere il tutto ancora più onirico, la fruizione dello spazio, che si rivela lentamente man mano che ci si muove al suo interno. Proprio come nei sogni.
Foto: Salmon Eye di Kvorning Design; Cellar in the Sea di Veuve Clicquot
Spedizioni gastronomiche
Con il secondo trend, riprendiamo le fila di un fenomeno che vi avevamo già raccontato lo scorso anno: l’enogastronomia intrepida, fatta di menù cotti su lava incandescente, ristoranti in dirigibile e cene in stratosfera. Tra le ultime novità, riunite da VML sotto il cappello delle “spedizioni enogastronomiche”, c’è il ristorante galleggiante Iris, situato tra i fiordi della Norvegia – precisamente nell’Hardangerfjord, vicino Bergen.
Il locale trova infatti spazio all’interno di una spettacolare installazione architettonica sull’acqua di circa 650 metri quadrati, costruita nel 2022 e chiamata “Salmon Eye” per via della sua forma, che ricorda l’occhio di un salmone. La struttura, commissionata a Kvorning Design da Sondra Eide, CEO dell’azienda norvegese che commercia salmoni Eide Fjodbruk, nasce per sensibilizzare sul tema della pesca sostenibile; ma dal giugno 2023, ospita anche 24 coperti e un’interessante proposta di cucina sostenibile incentrata sul mare, ideata dalla chef danese Anika Madsen. La “dining experience” di Iris prevede però una vera e propria avventura a 360°, che inizia con un viaggio in barca elettrica da Rosendal, prosegue con uno spuntino di benvenuto sull’isola di Snilstveitøy, e include “un’esperienza subacquea multisensoriale” all’interno dell’installazione artistica.
Sempre restando in ambito marino, la prossima estate Veuve Clicquot tornerà a proporre tra i suoi classici tour anche la singolare experience Cellar in the Sea, in cui 14 ospiti esperti di immersioni avranno la possibilità di tuffarsi nel mare delle Isole Åland, al largo della costa finlandese, e scendere a una profondità di 43 metri per recuperare alcune bottiglie di champagne appositamente affondate. Una volta terminata l’avventura subacquea, li attenderà il sudato premio: il gusto di uno degli champagne più famosi al mondo invecchiato nelle acque del Mar Baltico, ed esaltato dalle emozioni di una spedizione indimenticabile.
Foto: Anita Michaud, creatrice di Dinner With Friends NYC; Marisa Mendez Marthaller, creatrice di Soup Doula
Ristorazione relazionale
Concludiamo la rassegna raccontandovi di una moda crescente: quella di locali e format creati per favorire le connessioni tra persone. Sull’“atto radicale di mangiare con estranei”, come lo ha definito il New York Times, si basa per esempio Dinner With Friends, l’esperienza intima lanciata nel maggio a 2022 da Anita Michaud, che riunisce otto sconosciuti attorno al tavolo di una cena casalinga. Il format nasce dal vissuto di Michaud, che, trasferitasi dal Michigan a NYC, racconta di aver faticato a trovare una comunità di persone. E non deve essere stata l’unica a sentirsi così, visto che, dal lancio, Dinner With Friends ha accumulato una lista d’attesa di quattro anni.
Un altro esempio degno di nota è Soup Doula della chef Marisa Mendez Marthaller: nato come un servizio di consegna di zuppe per neo genitori residenti a Brooklyn, il format si è rivelato un facilitatore così efficace per le relazioni di quartiere da spingere la sua creatrice a ospitare “soup shares” settimanali presso il suo ristorante Nightmoves, tra febbraio e marzo del 2023. Queste iniziative rivelano come oggi il bisogno di fare comunità e di stabilire nuove connessioni sia sentito più che mai, soprattutto da parte delle categorie sociali più fragili, come anziani, caregiver, persone affette da problemi di salute fisica e mentale e studenti universitari, ma anche da chiunque sia semplicemente in cerca di un po’ di sano “nutrimento per l’anima”.