L’Italia dei parchi d’arte

Cinque dei migliori esempi nostrani da esplorare nei prossimi mesi

Il giardino come opera d’arte totale o galleria all’aperto ha origini lontanissime: possiamo farlo risalire agli Horti degli Antichi Romani, adornati di fontane e statue di incredibile bellezza – anche se probabilmente la pratica è ancor più antica. Senza dubbio, i giardini rinascimentali italiani hanno rappresentato per questa tipologia di creazione un esempio fondamentale, costituendo un importante punto di riferimento anche per il fenomeno novecentesco dei parchi artistici, di cui oggi il nostro paese è costellato. Insomma, l’Italia è piena di giardini d’arte e parchi come musei a cielo aperto, che ci permettono di esplorare il fertile rapporto tra arte e paesaggio, tra uomo e natura. Ecco una selezione di cinque dei migliori esempi nostrani, cui dedicare una passeggiata nei prossimi tempi.

Foto: Parco dei Mostri di Bomarzo – Aurelio Candido

1. Il Parco dei Mostri

Iniziamo dal più famoso dei parchi artistici italiani, che con le sue gigantesche sculture di pietra che ha ispirato nel corso dei secoli numerosi scrittori e artisti – come Salvador Dalì. Noto anche come Sacro Bosco di Bomarzo, il Parco dei Mostri fu progettato nel 1547 dall’architetto Pirro Ligorio per volontà del principe Pier Francesco Orsini, a seguito della morte di sua moglie, Giulia Farnese. Realizzato tra il 1560 e il 1585, si differenzia dai tradizionali giardini rinascimentali italiani per una creatività selvaggia e surreale, che combina elementi naturali e sculture di genere grotesque a tema mitologico o fantastico. La qualità altamente simbolica delle opere in pietra, insieme alla presenza di iscrizioni enigmatiche, lo hanno reso oggetto di diverse teorie e interpretazioni nel corso del tempo. Dimenticato per secoli e riscoperto solo nel XX, oggi si presenta ai visitatori in tutto il suo antico e misterioso splendore, che merita di essere esplorato più volte.

Foto: Il Giardino dei Tarocchi – Exibart; Laurent Condominas

2. Il Giardino dei Tarocchi

Pur essendo uno dei parchi più fotografati d’Italia, il Giardino dei Tarocchi offre un genere di meraviglia che può essere vissuta appieno solo dal vivo. Immerso nella Maremma toscana, vicino a Capalbio, è stato ideato nel 1979 dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle ed è composto da una serie di monumentali sculture che rappresentano i 22 arcani maggiori dei tarocchi, oltre a figure mitologiche e animali fantastici. L’artista, ispirata dalla visione del Parque Guell di Antoni Gaudí, si è dedicata alla sua realizzazione per 17 lunghi anni, aiutata da operai specializzati e da vari noti artisti contemporanei, tra cui il marito Jean Tinguely, scultore svizzero deceduto nel 1991 – cui si deve l’introduzione di alcune “macchine” semoventi all’interno delle statue. Ogni scultura ha la sua storia, legata a momenti di vita di de Saint Phalle, ed è realizzata con materiali come acciaio e cemento armato, rivestiti di mosaici di vetro colorato, ceramiche e specchi, che creano un effetto luminoso e vibrante. Il Giardino, aperto al pubblico nel 1998 e rimasto incompiuto a causa della scomparsa dell’artista del 2002, rappresenta un’opera d’arte totale, che offre un’esperienza estetica piena di emozione e magia.

Foto: Arte Sella – Lorenzo Taccioli

3. Arte Sella

Veniamo a uno degli esempi più celebri di arte contemporanea in “quota”: il progetto Arte Sella, fondato nel 1986 nella valle di Sella, in Trentino-Alto Adige. Nato su iniziativa di alcuni abitanti del luogo, da oltre 30 anni porta avanti un dialogo armonioso tra artisti e natura, promuovendo la conservazione del territorio e insieme la consapevolezza ambientale. Presenta una vasta collezione di opere permanenti e temporanee, tutte realizzate attraverso un processo creativo partecipativo e utilizzando materiali locali sia naturali sia riciclati, che si integrano perfettamente con il paesaggio circostante. Il progetto inizialmente interessava solo il Giardino di Villa Strobele ma nel tempo si è ampliato, includendo il Percorso espositivo ArteNatura (o sentiero Montura) e l’area Malga Costa, ex-alpeggio oggi spazio per mostre ed eventi. Oltre ai numerosi grandi nomi che vi hanno contribuito – come Pistoletto, Mauri, Quinze, Sottsass, Oliveira, Kitagawara – Arte Sella vanta anche un notevole impegno nella sostenibilità ambientale, costituendo un esempio di gestione responsabile delle risorse naturali.

Foto: Daniel Spoerri 

4. Il Giardino Museo di Daniel Spoerri

Torniamo in Toscana, dove, vicino al paese di Seggiano, in una tenuta di 16 ettari denominata sulle mappe antiche “paradiso”, sorge il Giardino Museo creato da Daniel Spoerri. Acquistato all’inizio degli anni ‘90 dall’artista svizzero, che vi ha installato alcune delle sue sculture, nel 1997 ha aperto al pubblico e ha poi iniziato ad accogliere anche opere di altre firme. Oggi ospita una collezione di circa 112 opere, firmate da 55 artisti contemporanei diversi e disposte lungo un percorso tortuoso tra alberi, arbusti e prati, creando un’atmosfera suggestiva e magica. Oltre ad avere una vita creativa notevole, fatta di eventi culturali, performance e workshop, il Giardino di Daniel Spoerri costituisce un’esperienza unica, dove il confine tra arte e vita si dissolve, in un’armoniosa sinfonia visiva e sensoriale.

Foto: Collezione Gori

5. La Fattoria di Celle

Sempre in Toscana, a Santomato in provincia di Pistoia, c’è la Fattoria di Celle, complesso storico con villa e parco romantico risalente al XV secolo, che ospita la Collezione Gori. Il trasferimento della raccolta di opere privata in questa sede, avvenuto nel 1970, ha dato inizio a un ambizioso programma di arte ambientale, che vedeva nel complesso storico non un semplice contenitore ma parte fondante delle opere. Nel 1982 furono inaugurate le prime 18 opere site-specific, ideate per integrarsi perfettamente con il contesto naturale e agricolo. Oggi la Fattoria di Celle è uno splendido museo a cielo aperto che vanta 80 opere permanenti, firmate da rinomati artisti provenienti da ogni parte del mondo – come LeWitt, Buren, Long, Morris, Oppenheim, Paladino e molti altri. Aperta alle visite solo su prenotazione, la Fattoria di Celle ospita anche una serie di eventi culturali e programmi educativi, che offrono ai visitatori l’opportunità di approfondire la loro comprensione dell’arte contemporanea e della sua relazione con l’ambiente naturale e rurale.

Corinna Turati

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