Il ritorno del turismo analogico

Un trend duraturo che aiuta a riconnettersi con il mondo reale

Il “detox digitale” non è certo una novità, ne sentiamo parlare da almeno un decennio. Eppure questa tendenza è tutt’altro che passata, anzi, ogni anno si rinnova e si rafforza, dimostrandosi una delle istanze più durature della travel industry contemporanea. Gli esperti sono arrivati a coniare il termine di “turismo analogico” per indicare quella tipologia variegata di viaggi ed experience che cavalca la crescente nostalgia della semplicità e l’autenticità pre-smartphone e offre la possibilità di riconnettersi con il mondo reale. Esploriamo le manifestazioni più recenti del fenomeno. 

Foto: Isola di Ulko-Tammio – Annika Ruohonen; Unplugged

Viaggi analogici

Negli ultimi anni il turismo analogico si è presentato in varie forme, dalle vacanze in luoghi remoti senza connessione Wi-Fi alle escursioni nei parchi nazionali.
Parlando del fenomeno, VLM riferisce l’esempio recente dell’Isola di Ulko-Tammio, nel parco nazionale del Golfo di Finlandia orientrale, che nell’estate del 2023 ha adottato una serie di nuove regole per diventare la prima destinazione turistica senza telefono al mondo. Allo stesso tempo, stanno nascendo progetti come Unplugged, nel Regno Unito, che propone minuscole casette di legno immerse in zone naturale prive di Wi-Fi, dove soggiornare per tre giorni di relax senza dispositivi tecnologici a portata di mano. L’iniziativa, per altro, ha basi scientifiche: le ricerche sul tema dimostrano che stare immersi nella natura per 72 ore o più riduce i livelli di stress e migliora le funzioni cognitive.

Luddite Teens Lynn Ma

Foto: Lynn Ma

Luddite Teens

Un altro fenomeno recente che rientra appieno nella tendenza è quello dei Luddite Teens, i giovani newyorkesi che, pur non avendo alle spalle un passato analogico, hanno deciso di opporsi all’onnipresenza della tecnologia e dei social media, preferendo forme di comunicazione e intrattenimento più tradizionali. Famosi per aver reintrodotto l’uso dei cellulari a conchiglia, questi Gen Z hanno dato vita a particolari club in cui – invece di distruggere i macchinari come facevano i Luddisti del XIX secolo – ci si focalizza sulla riappropriazione della vita reale attraverso attività come la lettura, la pittura, la scrittura, l’ascolto dei vinili, il contatto con la natura e il dialogo dal vivo.

Al di là del particolare fenomeno americano, sempre più studi testimoniano come la ricerca dell’analogico stia influenzando le preferenze dei viaggiatori più giovani. Lo ha rivelato anche il report “2024 Travel Trends” dell’agenzia Skyscanner, secondo il quale i giovani della Generazione Z scelgono sempre più spesso le tecnologie analogiche più vecchie per documentare le loro esperienze di viaggio. Per esempio, nel Regno Unito, una percentuale significativa di ragazzi e ragazze durante le vacanze porta con sé macchine fotografiche Polaroid, videocamere e macchine fotografiche a pellicola 35mm. Questa tendenza sembra non aver ancora preso piede in Italia, dove invece stanno diventando molto popolari le esperienze di disconnessione digitale.

Foto: Eremito – Marco Ravasini; Adler Lodge Ritten – Thaddaeus Salcher; Vigilius Mountain Resort – Mirco Toffolo; Logout Livenow; Oasy Hotel – Mattia Marasco

Detox digitale

Nel nostro Paese, il detox digitale all’insegna del benessere è sempre più frequentato. Per esempio, in Umbria c’è Eremito, eremo laico di lusso senza Wi-Fi situato nel cuore della Riserva del Monte Peglia, dove gli ospiti possono godere di un soggiorno tranquillo lontano dalla tecnologia, dormendo in stanze che riproducono le celle anticamente utilizzate dai padri eremiti, mangiando in un refettorio cibo biologico coltivato sul posto e usufruendo sia di una sala yoga sia di un’area relax con vasca riscaldata. Anche in Trentino-Alto Adige è possibile trovare molte strutture di questo tipo, come lo Chalet Silenthia nella valle di Ledro, l’Adler Lodge Ritten a Soprabolzano e il Vigilius Mountain Resort a Lana, nei quali l’esperienza di detox digitale include pratiche di meditazione, yoga e passeggiate nella natura.

In Sardegna, poi, è nata qualche anno fa Logout Livenow, prima agenzia turistica italiana dedicata al digital detox, che si occupa di organizzare viaggi ed esperienze che vanno dalla lavorazione dell’argilla allo snorkeling, così come seminari di benessere digitale. Infine, alcune strutture offrono la possibilità di soggiornare all’interno riserve naturali protette, a stretto con contatto con animali selvatici e natura incontaminata: come l’Oasy Hotel, situato nell’Oasi Dynamo di San Marcello Piteglio, in Toscana, dove gli ospiti possono esplorare oltre mille ettari di territorio attraverso tour guidati da esperti, oltre che praticare attività come meditazioni al tramonto, camminate a piedi nudi, bagni di foresta e lezioni di orientamento nel bosco.

Un trend benefico

Insomma, questo ritorno a uno stile di viaggio analogico non sembra una semplice moda, ma la risposta al bisogno sempre più diffuso di riconnettersi con la realtà fisica della vita e di recuperare ritmi più a misura di essere umano. La tendenza può quindi rivelarsi non solo benefica in termini di salute individuale, ma anche sociale e ambientale. I viaggiatori di oggi stanno esprimendo la propria voglia di riscoprire il piacere della vita senza schermi, di creare ricordi duraturi che vadano oltre i confini digitali, nonché di ristabilire un rapporto autentico e sostenibile con l’ecosistema.

La Redazione

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